PREMESSA
Questo post potrebbe non avere nè capo nè coda e di questo chiedo scusa; non posso esimermi dallo scriverlo, ne ho bisogno proprio per farmi un’idea più chiara della faccenda
Per come stanno le cose adesso, chi per lavoro vende un prodotto o un servizio, in generale, guadagna più di chi il prodotto l’ha costruito o il servizio lo fornisce. Ovviamente questa è una generalizzazione pazzesca, ma capite che il mio punto è che in svariati ambiti ciò è vero. Chi vende case (agenzie immobiliari) guadagna più di chi le ha costruite. Chi vende vestiti (in un negozio) guadagna più di chi li ha prodotti Chi vende automobili (concessionaria) guadagna più di chi le ha costruite. Questo non avviene per chi inventa/progetta che è pagat* ragionevolmente. Chi gioca coi soldi della gente guadagna più della gente. Non credo che ciò sia sbagliato: evidentemente in mercati saturi di prodotti, a fronte di una sviluppatissima e diffusa capacità di produrre/fornire beni/servizi a buon prezzo, la concorrenza premia chi è più bravo a vendere, e quindi dato che quasi tutti sanno produrre/fornire, vince chi sa anche vendere; e vendere in un mercato saturo è difficile, quindi questa capacità va remunerata.
Ciò che mi urta è che i lavoratori della finanza, che giocano coi soldi altrui, guiadagnino enormemente più di chi i soldi glieli ha dati. Contemporaneamente questa gente non rischia quasi mai di rimanere sul lastrico E influenza le azioni dei governi, SENZA mandato divino. Se la banca XYZ guadagna molto giocando coi soldi dei correntisti, in generale i correntisti non guadagnano granché. Se la banca XYZ rischia di fallire, per non lasciare a piedi i crrentisti lo stato regala soldi alla banca tassando tutti. Inoltre la banca XYZ compra buoni statali coi soldi dei correntisti che non vogliono rischiare, guadagna un po’ con gli interessi sul buono, e dopo millemila anni che i bilanci dello stato sono frutto di feste a base di tarallucci e vino, decide che lo stato non è affidabile e DEVE fare A, B e C, mettere nuove tasse per riuscire a pagare i “poveri” correntisti che non vogliono rischiare. Insomma, le banche SENZA rischiare di restare a piedi (i buoni li comprano E rivendono), obbligano lo stato a fare cose; mah.
L’economia di mercato è basata sulla conquista di nuovi mercati. Questo significa che ogni volta che è impossibile inventarsi un mercato nuovo per i propri prodotti/servizi, l’unica soluzione è cambiare prodotti/servizi. Un giorno TUTTO il pianeta sarà pesantemente motorizzato. In assenza di incentivi statali e norme euro-millemila, il mercato automobilistico si restringerà; cosa faranno le case automobilistiche?
La IBM è da decenni la più grande corporation nel mondo dell’informatica (400’000 dipendenti). È rimasta tale per tutto questo tempo perché ha saputo cambiare mercato: dalla vendita di calcolatori è passata alla vendita di servizi. La divisione che progettava, produceva e vendeva PC è stata venduta nel 2005 alla lenovo ed è comunque in attivo. Quante FIAT, General Motors etc. sapranno fare lo stesso gioco? Quante persone dipendevano dalla/lavoravano nella filiera di produzione di PC nel 1990 e quante nel 2010? Non lo so, ma suppongo i numeri siano diversi. Suppongo il mercato dei PC in generale sia ancora in espansione, ma se anche dovesse iniziare a stringersi, i produttori si metterebbero a fare tablet/smartphone/sarcazzo, mantenendo ancora per un po’ gli stessi dipendenti. Quando il mercato delle automobili inizierà a stringersi (c’è tempo: cina, india, sud america e africa non pullulano ancora di BMW X5), che ne sarà delle immense filiere produttive? Spero che quando arriverà quel giorno, il mercato dei robot sia in forte espansione e le filiere possano esser convertite alla produzione di fighissimi robot :-)
Vi saluto con scegligesu.com: attaccano adesivi per milano… sono certo che il loro simbolo scalzerà prepotentemente quello della a-style :-D