Questo è un post tripartito, come la bandiera dell’Italia.
1) Cronaca di una settimana da pendolare: porco dio. Lunedì, martedì e mercoledì tutto ok.
Giovedì inizia male, col treno delle 9:27 che parte a :35 e da la precedenza a chiunque; arrivo a pioltello alle 10:36 e in uni alle 11:10; circa 23 minuti buttati nel cesso. Il ritorno non poteva esser da meno, quindi il suburbano era in ritardo di 7 minuti, ho perso la coincidenza e preso il carro-bestiame che si ferma a TUTTE le stazioni, arrivando a bs alle 17:16; circa 40 minuti buttati nel cesso. Stamattina il treno ha magicamente accumulato 15 minuti di ritardo, pur partendo in orario. Al ritorno era in ritardo di 20 minuti a pioltello e 24 a brescia. 23+40+15+24 = 102 minuti. La paga minima per chi lavora sarà 3 EUR/ora, quindi trenitalia mi deve quasi 6 euro, per avermi fatto perder tempo.
2) Non me ne frega granché della morte del fondatore di alcune famose o importantissime (primo web server) aziende. Come altri, sono contento di citare Richard Stallman al riguardo:
“Steve Jobs, the pioneer of the computer as a jail made cool, designed to
sever fools from their freedom, has died.
As Chicago Mayor Harold Washington said of the corrupt former Mayor Daley,
“I’m not glad he’s dead, but I’m glad he’s gone.” Nobody deserves to have to
die – not Jobs, not Mr. Bill, not even people guilty of bigger evils than
theirs. But we all deserve the end of Jobs’ malign influence on people’s
computing.
Unfortunately, that influence continues despite his absence. We can only
hope his successors, as they attempt to carry on his legacy, will be less
effective.”
3) Uriel ne sa una più del diavolo, maledetto!