Un’altra Zichicca.
“Non dobbiamo preoccuparci del surriscaldamento globale […] perché l’anidride carbonica non è un agente inquinante: è un gas inodore ed incolore che espelliamo in alte concentrazioni”
Antonio Zichichi è tra i 16 qualificatissimi firmatari di una lettera pubblicata dal Wall Street Journal (di proprietà di Rupert Murdoch, l’uomo che possiede la stampa e la tv di mezzo mondo) dove si spiega come sia economicamente non ragionevole preoccuparsi di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Zichichi, come quasi tutti gli altri non è certo qualificato per parlare dell’argomento…
Non penso sia il caso di fasciarci la testa prima che sia rotta e di stracciarci le vesti: ancora non sappiamo se e quanto male ci farà il surriscaldamento, e forse non è manco tutta colpa delle tonnellate mostruose di anidride carbonica che sono state rilasciate negli ultimi 150 anni, ma non mi sembra proprio un problema inutile del quale si possa fare a meno di preoccuparsi. Anche perché se fra quelli che mi dicono di non preoccuparmi c’è gente che preferisce usare la Bibbia piuttosto del computer per far le previsioni del tempo, qualche dubbio sulla sua affidablità mi viene…
il punto è che non ho mai letto alcuno studio, anche perché suppongo che non lo capirei: rimango quindi aperto a tutto lo spettro dei possibili gradi di dannosità dell’anidride carbonica, da “niente” a “moriremo domani!!11!” passando per “signoraggio-pluto-massonico-ebraico”. Se sei un climatologo o simili puoi scrivere tutte le lettere a tutti i giornali che ti pare, dicendo “la co2 fa male” oppure “la co2 non fa male”; ma se ti occupi di particelle, i tuoi “non diamo soldi agli hippies del surriscaldamento globale, non spendiamo per ridurre le emissioni” te li puoi mettere da dove sono usciti…
Il mio spirito represso da chimico mi invita a commentare dopo molto tempo (credo ormai mesi e mesi) che non commento più i tuoi post.
1. Non sono completamente d’accordo con la sparata “Non dobbiamo preoccuparci del surriscaldamento globale […] perché l’anidride carbonica non è un agente inquinante: è un gas inodore ed incolore che espelliamo in alte concentrazioni” è una frase, che i francesi definirebbero come una BOUTADE, “secca” e come tale diffile da condividere in pieno. Mi sarei aspettato qualcosina in più dall’Antonino Nazionale.
2. Onor del vero è il rumors che negli utlimi anni si fa sulla CO2… l’anidride carbonica, o biossido di carbonio come piace ai miei amici della IUPAC, è resposnabile del surriscaldamento del pianeta per una percentuale che varia dal 9 al 25%, circa un quarto, contro circa i tre quarti (massimo 75%) del vapore acqueo.
3. Il problema è che il vapore acquep è legato (ahinoi!) al ciclo idrogeologico e quindi non ci si può far nulla, non possiamo dire al mare, “non evaporare!” o alla pioggia “non scendere!”. Possiamo invece agire su quanto c’è di modificabile, l’odiata CO2. Ci stanno provando, con le “emission permits” al fine di poter agire sulla riduzione (per un quarto, lo ricordo) dei gas “serra”.
4. James Ephraim Lovelock, anticipando di cirda dieci anni il Team dei firmatari aveva già anticipato quanto enunciato dagli esperterrimi, aveva fatto grande scalpore, quando in videocoferenza ad un seminario organizzato presso l’università di Venezia ebbe a dire che piuttosto di concentrarsi sulla CO2, le nazioni avrebbero dovuto pensarea piani energetici più efficenti…
5. Nel merito penso che, soprattutto in questi settori, sia sbagliato propinare teorie o frasi dal gusto eterno e senza possibilità di critica. Credo però che quanto contenuto in questo articolo abbia un certo fondamento scientifico, che, personalmente, considero ormai datato e sorpassato da nuovi studi che vanno a rendere più forte l’ipotesi della “non dannosità” della CO2.
AMEN!