“Dialetto”

Quelli che in Italia vengono chiamati “dialetti” non sono dialetti, sono lingue. Meritano di essere salvate? è difficile argomentare riguardo alla dignità di una cultura, non m’è mai capitato. Sicuramente l’unica strada per salvarle è forzarne l’evoluzione in culture scritte: oralmente non sopravviveranno a lungo, o comunque non nella stessa forma. È sbagliato fare lezione in una lingua diversa dall’italiano? se la lingua non è espressione di una cultura scritta direi sì, è troppo limitata/limitante. Quindi nulla da dire sulla scuola fatta in tedesco nella Provincia Autonoma di Bolzano. Ben vengano le ora di insegnamento di Friulano o altro, ma finché non c’è una cultura scritta non credo si possa usare una lingua per fare scuola. Forse sarebbe possibile stimolare la produzione culturale con l’istituzione di premi per opere scritte in lingua. Forse era (è?) talmente necessario spingere il meme dell’Unità da non poter considerare ufficialmente soluzioni bilingui, con l’italiano prima lingua ufficiale, delle istituzioni nazionali e dell’amministrazione centrale e delle regioni, e le altre lingue a fianco, per la vita quotidiana.
È strano trovarmi da “europeista”, sulla soglia dei trent’anni, solo ora a riflettere su ciò, su una questione che potrebbe avere molte conseguenze nella vita di tutti i giorni. Verrebbe da dire “ce l’ho sempre avuta sotto il naso” e non l’ho mai notata…