Stamattina, in treno ed in filobus, stavo pensando a qualche grande insegnamento, illuminazione sul mondo, che potesse derivare da π ovvero pi greco; per gli amici 3.1415…eccetera.
Il dato assolutamente non discutibile, è che si tratta di un numero trascendentale (infinite cifre decimali senza nessuna ripetizione) e del valore del rapporto fra la lunghezza ‘c’ di una circonferenza e del suo diametro ‘d’. Poiché appunto il rapporto fra queste grandezze ha un valore trascendentale, queste sono dette “incommensurabili”: è IMPOSSIBILE misurare le due lunghezze con la stessa unità di misura ‘u’: se ‘u’ è contenuta un numero finito di volte in ‘d’, es. ‘d’ misura 16 u, allora servirà un pezzo più piccolo di ‘u’ per misurare ‘c’; suppongo che anche 16*π u, la lunghezza della circonferenza, sia un numero trascendentale.
Siamo quindi davanti ad una quantità che NON possiamo “conoscere completamente”, non possiamo conoscere il valore ESATTO di π. Il fatto che il nostro cervello concepisca e manipoli cose che non può conoscere, significa che esso stesso non può essere conosciuto esattamente? è la dimostrazione che esiste qualcosa OLTRE la realtà e che ha a che fare con la nostra coscienza? “La domanda è mal posta”: prima uno sceglie cosa credere, poi interpreta la realtà in base a quel punto di vista. Chi sceglie di credere a qualcosa d’Altro crederà che il fatto che abbiamo certe idee trascendentali è dimostrazione/conseguenza dell’esistenza di qualcosa d’Altro, chi sceglie di credere che non esiste nient’Altro crederà che se un banale encefalo può avere idee trascendentali queste non hanno niente di straordinario.
Io mi accontento di comprendere le due diverse posizioni senza favorine una: credo siano entrambe limitate e limitanti, come ogni dogma.
Ma soprattutto, voi non avete una foto con il Fottuto Genio :P
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Ripensandoci
forse siamo già completamente malati di internet
ah, disney ha comprato lucasarts (quelli che hanno fatto star wars) = disneyland farà meno cagare
Internet sul cellulare come l’eroina
Qualche sera fa, un’amica m’ha coinvolto in una discussione ad alto tasso alcolico, e quindi probabilmente piena di teorie sui massimi sistemi dalla dubbia validità (le teorie). Si diceva preoccupata perché vede tante persone che hanno sviluppato un rapporto molto intenso (lei diceva “troppo”) con i propri cellulari moderni dotati di schermo sensibile al tocco e con annesso abbonamento ad internet. Era rimasta colpita in particolare da un suo conoscente che prima di appena andare a dormire, alle 3, aveva controllato per l’ennesima volta il proprio profilo su facebook (R), e la prima cosa che il tizio aveva fatto al suono della sveglia il mattino seguente, era stata controllare il proprio profilo facebook (R). Un comportamento ampiamente oltre i limiti della dipendenza, secondo la mia amica. Da qui, lei era partita con una sparata su “la gggente che compra compra compra i cellulari nuovi, il consumismo sfrenato, la ‘fine dei buoni vecchi rapporti umani’ (R), stiamo peggiorando sempre più, di questo passo dove andremo a finire” eccetera. Dato che per definizione, la tesi “stiamo peggiorando/siamo peggiorati” è logicamente equivalente alla tesi “una volta si stava meglio”, quando sento qualcuno partire per questa tangente i miei sensi di ragno reagiscono istantaneamente e mi si accende una scritta lampeggiante “ATTENZIONE: CAZZATE IN ARRIVO!” gigantesca dentro il cervello. Questo perché, numeri alla mano, oggi rispetto ad “una volta” siamo di più, (in media) mangiamo di più, studiamo di più, riceviamo più cure mediche. Io questo lo chiamo “evoluzione”, ed evidentemente, come l’entropia, ha una sola direzione: quella dell’aumento. Quelli che “ommioddio di questo passo dove andremo a finire!!!1!” esistono da molto, e HANNO SEMPRE AVUTO TORTO. Sforzandosi di cercare la dimostrazione che internet sul cellulare ed il consumismo non avrebbero distrutto il mondo e facendo lo slalom fra le due birre e la tequila che m’ero già scolato, in un momento di pausa (stavo pisciando), la mia mente è approdata agli anni ’70 ed alla “crisi dell’eroina”. Allora, io non so un cazzo al riguardo, ho solo visto “radiofreccia”, non ho manco letto “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino“, ma di una cosa sono certo: NESSUNO dei miei amici si fa di eroina, NESSUNO di loro è morto di eroina. Evidentemente ci siamo evoluti: quando è arrivata l’eroina, la nostra società non era pronta per essa, ed un sacco di gente c’è cascata dentro e troppi non ne sono usciti, mentre ora la faccenda è drasticamente migliorata. Ci sono voluti decenni, e migliaia di “caduti”, ma direi che ne siamo usciti. Quindi, dato che l’eroina non è riuscita a distruggere il mondo, secondo me sopravviveremo anche ad internet sul cellulare: forse la nostra società non è pronta per esso, forse molti rimarrano alienati da esso e soffriranno e forse ci vorranno anni per uscirne, ma ne usciremo, curati.
Ennio Morricone -> Planet Funk
Sometimes I just love youtube (most of the times I realise I don’t know shit about music)
SQUILLO
SQUILLO è il nome del gioco da tavolo ideato da Immanuel Casto
Su squillogame.com è possibile ordinarlo, ma dato che gli ordini verranno evasi dal 1° Novembre, punterò ad acquistarlo il giorno prima a Padova. A proposito: ho ancora 4 posti in auto per andare all’evento ;-)
La prova definitiva, se ce ne fosse stato bisogno, della Sua immensa Castità.