Parafrasando il Merovingio in “Matrix: Reloaded” «Chi ha il TAV? Chi ha il TAV?! Ma quando mai lo avremo il TAV se non ce lo prendiamo mai, il TAV?»
Perché (non) scavare un nuovo tunnel fra la Val di Susa e la Maurienne? La massa di merci scambiate fra Italia e Francia sia su treno che gomma (quindi esclusa la via aerea) è in calo dal 1998 circa.
(bav.admin.ch su archive.org)
Dubito che sia un problema infrastrutturale: penso sia in calo per altri motivi. Il numero totale di transiti tramite T1 e T4 di veicoli pesanti è poco sotto i livelli del 1995 e tutto sommato costante.
(commons.wikimedia.org)
(tunnelmb.net e sitaf.it)
Resta da indagare il traffico Italia-Francia tramite Ventimiglia e quello aereo.
Se il traffico merci non è in aumento, a che serve un nuovo tunnel? A me piacerebbe poter fare Milano-Paris in treno in 5 ore e rotti, contro le 7:19 attuali. Il nuovo tunnel sarebbe l’unica via? Altri motivi a favore?
Archivi autore: White_Rabbit
Dibattiti inutili
Ben scritto il pezzo (in inglese) di Peter Welch “One Space, Two Space, Shut Up, #@$% You“. Descrive il meccanismo diffusissimo per cui le discussioni degenerano in gare a chi urla di più, senza che i partecipanti “guadagnino” qualcosa. È importante essere coscienti di questo meccanismo se vogliamo avvicinarci alla Verità, in qualsiasi ambito. Mi sembra che Peter accusi l’internet di peggiorare la situazione, togliendo dal gioco l’empatia e il rispetto verso gli altri che al bar ci limitano e possono portarci a interrompere un litigio. Effettivamente litigando tramite cellulare succede proprio questo, ma non è colpa del cellulare o di internet: noi come persone dobbiamo imparare a interagire tramite questi strumenti con più decenza.
Gli Stati Uniti d’America aiutano i produttori di latte artificiale
Come è possibile leggere in questo articolo del New York Times (en) e questo su La Jornada (es), gli Stati Uniti d’America, presso l’Assemblea mondiale della sanità hanno combattuto una risoluzione a favore del latte materno. L’obiettivo era ammorbidire la risoluzione, rimuovendo le parti che invitavano i governi a “proteggere, promuovere e supportare l’allattamento al seno”* e un altro passaggio che invitava i politici a restringere la promozione di prodotti che molti esperti hanno giudicato potenzialmente dannosi per i bambini. Sono arrivati a minacciare l’Ecuador, che aveva introdotto la risoluzione, ventilando l’introduzione di misure commercialmente punitive e il ritiro di aiuti militari. L’Ecuador ha ritirato la risoluzione, che è stata poi introdotta dalla Russia e approvata con piccole modifiche. In particolare è stata rimossa la parte che chiedeva all’OMS di fornire supporto tecnico agli stati che volessero interrompere la “promozione inappropriata di cibi per infanti e bambini”*.
Per me è l’ennesimo episodio a dimostrazione della “mia” tesi. Ogni sistema può essere raggirato, le grandi multinazionali hanno trovato il modo di piegare la democrazia rappresentativa e qualsiasi sistema basato su votazioni, comprandosi i votanti. Qui il passo ulteriore è il ricatto di entità economicamente e militarmente inferiori.
* traduzione mia
Su Qualità e identità nel mondo globalizzato
Pubblico qui il mio commento all’elaborato “Qualità e identità nel mondo globalizzato” (su aldogiannuli.it) per non appesantire la sezione commenti.
Non ho fatto le pulci alle altre citazioni perché m’è finita la pazienza: l’abuso di quella sull’omologazione è già tanto.
I “processori” sono solo quelli elettronici, quindi magari “processatori” o “trasformatori”.
La scienza per definizione può sbagliare, ma mettere sullo stesso piano l’opinione degli scienziati riguardo agli OGM e l’opinione dei ciarlatani (o della Bayer, colosso dei pesticidi e dei fertilizzanti) è inaccettabile.
«l’alternativa di un cibo completamente “biologico” necessiterebbe uno sfruttamento maggiore dei terreni» è discutibilissimo. Per produrre le stesse quantità odierne in modalità bio servirebbero più terreni, ma attualmente produciamo già (in totale) abbastanza cibo per tutti. Forse basterebbe usare gli stessi terreni di oggi in modalità bio e produrre meno cibo in totale, e distribuirlo meglio.
“[…]l’Euro […] implicava la costruzione di un uomo europeo omogeneo”, ma quando mai?! in quale trattato/manifesto sta scritto? L’Europa è un continente molto variegato, abbastanza identitario, difficile da uniformare. Certo c’erano già nel 1950, e probabilmente ora sono aumentati, i punti in comune fra i suoi abitanti. Inoltre economicamente l’Europa subiva la forza dei giganti extra-europei, quindi ha perfettamente senso un tentativo di omologazione economica, finanziaria, fiscale del continente, perché già siamo simili e perché dobbiamo difenderci da avversari giganti. A proposito dell’osceno “responsabilizzarle [le nazioni] maggiormente attraverso la variabilità del cambio, lasciando a ognuna di esse il compito di far quadrare i propri conti”, forse Brazzale s’è dimenticato quanto difficile fosse per gli Italiani importare prima del ’98, prima dell’unione monetaria. Forse Brazzale ha dimenticato la scala mobile, i tassi di interesse a due cifre e il conseguente mezzo fallimento con “prelievo forzoso del 6‰ dai conti correnti delle banche italiane, nella notte di venerdì 10 luglio 1992, legittimato con decreto d’urgenza pubblicato alla mezzanotte tra il 10 e l’11 luglio“.
CHIUDETE TUTTO!
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