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Persone che cambiano Stato

Qualche settimana fa, in occasione della “Giornata mondiale del rifugiato”, ho partecipato ad una serata organizzata da alcuni studenti dell’unibs, nella quale è anche stato proiettato il documentario “Come il peso dell’acqua“. Parla delle persone che cercano rifugio in Europa, attraversando il mar Mediterraneo a bordo di imbarcazioni molto pericolose. Mi è piaciuto e ve ne consiglio la visione. Mi ha stimolato a scrivere qui alcune osservazioni.

  1. Le persone che rimangono in Italia dopo aver attraversato il mediterraneo sono una netta minoranza rispetto al numero complessivo di persone che vengono in Italia. Nel 2014 sono state accordate dall’Italia 47873 richieste di asilo, il 19,3% dei nuovi ingressi. Un’impennata rispetto al 2013 (19146, 7,5%) frutto chiaramente della guerra in Siria. (Cittadini non comunitari, istat).
  2. I problemi di Lampedusa sono “classici” problemi italiani: quando mai la burocrazia è stata famosa per funzionare bene? Considerando la geografia dell’isola e la difficoltà di arrivarci, mi sembra quasi un buon risultato che una qualsiasi richiesta di asilo sia stata gestita.
  3. Visto che non sono milioni, mi pare uno spreco di tempo ed energie discutere così tanto di cosa fare: non è un problema che cambierà le sorti dell’Italia.
  4. Temo di essere davanti all’ennesimo caso di bolla gonfiata dalla nefasta combo Tg+Tv+Fb.
  5. Gli stessi Tg+Tv+Fb che invece non parlano abbastanza dei quasi-lager eufemisticamente chiamati “Centri di Identificazione ed Espulsione”.
  6. È assurdo sprecare tempo ed energie per ostacolare il fiume [di persone che si spostano]. Pensiamo piuttosto a come sfruttarlo.

Spinoza – Trattato Teologico-Politico

Rimasi affascinato dalla figura di Spinoza fin dal momento in cui ne lessi la breve biografia nel libro di testo di filosofia. Il rifiuto dello stipendio e del prestigio di una posizione come docente universitario al fine di mantenere la propria totale libertà ed autonomia mi colpì molto. Le critiche ricevute dalla sua stessa comunità erano ulteriore testimonianza della tenacia con cui quell’uomo aveva portato avanti la propria indagine e le proprie idee. Ebbi l’impressione di un personaggio fuori dal comune, scevro da ipocrisie ed “allergico” a compromessi di comodo. Anni dopo, anche a causa di quest’idea che avevo di lui, lessi il “Trattato Teologico-Politico”. Non capii granché della seconda parte, e non ricordo quasi nulla in generale, ma traslocando ho trovato un paio di citazioni che per qualche motivo m’ero scritto. Le ripropongo qui perché possano ispirare a tutti la stessa brama di ricerca della verità, in barba alle convenzioni.

«Di quale presunzione non è capace la stoltezza del volgo, il quale non ha alcun sano concetto né di dio, né della natura, ma confonde i decreti divini con quelli umani e, infine, si fa della natura un’idea così limitata da credere che l’umanità ne costituisca la parte più importante.»

«[…] coloro che bramano oltre misura i beni incerti, implorano con voti e con gemiti da donnicciuola l’aiuto divino e chiamano cieca la ragione; mentre scambiano per divini responsi i deliri della loro immaginazione, i loro sogni e le loro puerili sciocchezze, convinti che dio […] abbia scritto i suoi decreti nei visceri degli animali […] e ne abbia ispirato la predicazione agli stolti, agli esaltati ed agli uccelli.»

David MacKay – Energia sostenibile

C’è un magnifico libro per chiunque sia interessato/a ai problemi importanti di questo mondo. Si chiama “Sustainable Energy – without hot air” ed è liberamente disponibile all’indirizzo www.withouthotair.com.
Buona lettura :)

Per Giove! «So my 1⁄16 share of a cow has an energy consumption of about 1.5 kWh per day.» [1] Produrre 1 litro di latte consuma=costa circa metà del fabbisogno energetico di un essere umano medio.
[1] http://www.withouthotair.com/c13/page_76.shtml

Alfred Korzybski & Richard Dawkins

Ho appena scoperto Alfred Korzybski, in particolare sto leggendo “Science and Sanity. Parla (fra le altre cose) di come i limiti del linguaggio ed i postulati inconsci (molti li riassumerei nella temibile parola “tradizione”) siano barriere che impediscono di usare correttamente il sistema nervoso e quindi di avanzare/migliorare la scienza e in generale la condizione umana. Il modo in cui i postulati inconsci si diffondono e affliggono l’umanità, che lui paragona alla diffusione di un virus, m’ha fatto ricordare il famoso “meme” di Dawkins. (Che io sia stramaledetto per non aver contribuito, prima d’ora, a spammare il libro del 1976 “Il gene egoista” di Richard Dawkins, dove viene descritto il concetto di “meme”.) Il tono di Korzybski m’ha anche ricordato l’attitudine di Hubbard nelle primissime pagine di Dianetics (le uniche che abbia letto), nelle quali, riassumendo, dice “hai degli engram, dei blocchi mentali dovuti a esperienze passate, che ti impediscono di realizzarti”. Con la notevole differenza che Hubbard postula ‘sta roba senza neanche provare a dimostrarne la correttezza, mentre Korzybski parte proprio con l’atteggiamento di chi voglia costruire una teoria scientificamente valida. Tutto per colpa della cit. «La mappa non è il territorio».