Come ben sanno i moderatori di forum e/o mailing-list, quando la gente si mette a vivere nel mondo reale, i messaggi sul web calano; in quei casi urge estrarre dal manico quelle carte che INEVITABILMENTE smuovono le acque. Dato che dovrei studiare (tipica attività del mondo reale), mi sembra il caso di smuovere le acque, e torno (alle origini) a parlare di religione, in particolare di come gli italiani della lombardia (gli unici che conosco) si rapportano con la chiesa cattolica.
Prendo spunto dal messaggio di un amico, al quale ho chiesto un parere riguardo al sito pontifex (ogni lettura mi convince di più che si tratti della miglior bufala mai realizzata) “… i siti mi danno solo fastidio: c’è un odio gratuito contro la chiesa che sorprende”.
La mia idea è che coloro i quali odiano la chiesa cattolica non lo facciano per darsi un tono; che non si tratti di una moda; insomma, che non pensino di farlo gratuitamente, a cuor leggero, ma per ragioni indiscutibili. Se quindi l’odio non è ritenuto gratuito, per le ragioni che spiegherò, non è nemmeno sorprendente.
Innanzitutto vi invito a vedere questo episodio dal film “L’attimo fuggente” (“Dead poet’s society”) riguardo al conformismo.
Non me ne intendo tecnicamente, non ho alle spalle studi sul comportamento o la psicologia umani, semplicemente mi sembrano ragionevoli le seguenti cose. Con “conformismo” mi riferisco alla tendenza ad imitare gli altri. Immagino si tratti di un meccanismo molto fondamentale, dato che permette di imparare a parlare ed a fare tutto il resto. Con “pressione sociale” mi riferisco al fatto che le parole ed i consigli di ciò che ci circonda, tipicamente ci indirizzano verso scelte precise. Non ne sono sicuro, ma tendo a vedere “pressione sociale” e “conformismo” come fenomeni diversi, ma forse si tratta dello stesso meccanismo visto “da dentro” e “da fuori”. Tutto questo pippone, per dire che la maggior parte di quelli che nascono in Italia sono spinti ad essere cattolici: se ti buttano in un fiume (con un bel battesimo :-P ) dove non tocchi il fondo, finché non impari a nuotare la corrente ti trascina. Questo significa anche che non sia necessario girare col cilicio, “porgere l’altra guancia”, “non commettere atti impuri”, per essere cattolici in Italia: basta non deviare troppo dal flusso generale e sei dentro; e fra conformismo e pressione sociale ci rimani.
Il secondo punto è l’ignoranza della dottrina cattolica. Vuoi per una provinciale e diffusissima repulsione per le questioni e le discussioni filosofiche, quasi sempre ritenute inutili sofismi da azzeccagarbugli, vuoi per altri motivi che non mi sovvengono, la maggior parte degli italiani non conosce bene la dottrina cattolica (ma nemmeno la costituzione…). L’opinione più condivisa è che chi si preoccupi di tali questioni, come l’avvocato dei promessi sposi, sia semplicemente un’aristocratico snob che si difende a suon di latinorum.
La conseguenza logica di quanto detto, è che un bel giorno, tipicamente fra la seconda e la terza media, l’italiano medio si sveglia, si pone le solite domande sul senso di tutto, e si accorge che s’è veramente annoiato di stare un’ora ogni settimana vestito bene, seduto, a sentir un tizio che parla di roba “difficile”. Quando il nostro italiano medio inizia a discutere apertamente la faccenda, “la corrente del fiume” lo invita calorosamente a piantarla ed a fare come tutti, che è la cosa giusta. L’italiano medio NON sa cosa dica la dottrina cattolica riguardo alla natura della fede, alla rigidità delle regole, alla libertà di pensiero. Inoltre è facile che legga (incredibile cosa si trovi sul web al giorno d’oggi) o senta dei religiosi o dei presbìteri esporre la questione nei termini “Pentìti e credi al Vangelo®! L’Unica Vera Fede è quella Cattolica©! La Morale Naturale è quella esposta dal Papa!”. Infine l’italiano medio vede le contraddizioni stridenti, tipo un uomo con abiti da centinaia di euro criticare il consumismo, lo stesso uomo che pretende di spiegargli quando come dove e perché scopare, eccetera (ci sono diciottenni che vanno in galera per una ragazzata: in 2000 anni se ne fanno A PACCHI di “ragazzate”) e scatta un magico interruttore, e l’italiano pensa “la chiesa è malvagia, ha fatto le crociate, stupra i bambini, mi dice cosa pensare, non paga le tasse e controlla il governo” (cit.).
[Ci tengo a precisare che a differenza dell’italiano medio, non penso che il mondo sia diverso fra buoni e cattivi, non accuso i tedeschi di oggi di aver sterminato gli ebrei, né tutti i tedeschi vissuti nel secolo scorso di averlo fatto, non ho subito tentativi di plagio mentale da parte di preti, non firmo per l’8×1000 (non avendo reddito), e penso che l’associazionismo possa fare tanto quanto, se non più del governo]
Quindi è chiaro che l’italiano medio convinto di avere subito chissà quale violenza, riterrà l’odio verso la chiesa cattolica una risposta adeguata; sapendo cosa pensa l’italiano medio, perché anch’io lo sono, non mi sorprende la sua reazione. Basterebbe leggersi i vangeli, un po’ di catechismo, parlare con preti che abbiano meno di 40 anni o stare un po’ in un oratorio che funzioni, e riconoscere che il mondo non è bianco o nero, ma pieno di sfumature di grigi, per capire che “chiesa cattolica” è un concetto troppo ampio per esser giudicato sbrigativamente. È anche normale che un’organizzazione sterminata sia piena di contraddizioni, è umano (“troppo umano”). È logico che un direttivo, molto potente, di vecchi conservatori, manderà messaggi e ragionerà da vecchio. Quale italiano medio si farebbe sfuggire l’occasione di trovare un magnifico esemplare inequivocabile e facile da accusare di Capro Espiatorio? quale occasione più ghiotta di scaricare su altri le proprie mancanze come cittadino? “è colpa di berlusconi” non va più di moda, mentre “è colpa della chiesa” è un evergreen. Così come “il fatto quotidiano” chiuderà bottega se alle prossime politiche non vincesse berlusconi (ma vincerà), allo stesso modo il giorno in cui la chiesa cattolica cesserà di essere la destinazione verso cui sono trascinati gli italiani (mai), molti italiani medi si sveglierianno e non sapranno chi maledire. Accusare a random la chiesa cattolica è una valvola di sfogo troppo comoda perché l’italiano medio si fermi a riflettere BENE su tutta la faccenda; molto meglio fare di tutta l’erba “un fascio” (perché quando c’era Lui le benedizioni arrivavano in orario).
In sintesi, la necessità di trovare un cattivone e la confusione fra conformismo, pressione sociale e dottrina della chiesa cattolica, secondo me causano ovviamente odio da parte dell’italiano medio verso la chiesa cattolica. Poi l’italiano medio smette di essere adolescente e torna a fare quello che fan tutti.
Ricevo talmente tanti commenti che mi dimentico di rispondere (…).
Non mi convince granché l’accusa “il Papa fa sentire in colpa le persone”: anche 10, 100, 1000 anni fa c’erano fiumi di persone nate e cresciute in Italia, che se ne sbattevano ampiamente di Papa & C., senza avere la 5a elementare. La colpa di chi si fa intimorire è superiore al 51% : chiunque ha gli strumenti razionali o la forza d’animo (chi è fortunato entrambi) per reagire, non servono forze sovrumane per farlo ;-)
Come sempre trovo il tuo ragionamento molto interessante e anche condivisibile, soprattutto nella prima parte, dove parli di fiume, corrente e parametri per essere “dentro”.
Dove non sono molto d’accordo è verso la fine.
Ma andiamo per ordine: è chiaro che agli occhi di chi ha qualche volta letto il vangelo esiste una enorme differenza fra quanto proposto e quanto invece è nei fatti messo in pratica dall’organizzazione che si autodefinisce esclusivista di quell’insegnamento; in merito a questo hai più che esaurientemente esposto la questione.
E’ chiaro che una struttura composta da migliaia di individui non può essere granitica, come invece molto pensano che sia, ma all’interno è percorsa da molte correnti di pensiero, da contrapposizioni a volte addirittura laceranti, al punto da rendere incredibile la sua stessa sopravvivenza per due millenni. Ciò che appare strano è quanto siano stati bravi a contenere il dissenso dando sempre l’impressione di un’unità surreale, molto d’impatto per le masse dei fedeli.
E’ anche vero però che agli occhi del grande pubblico sono in particolare i vertici ad assumersi l’onere della rappresentatività, quindi è normale che quando si parla di Chiesa Cattolica i riferimenti sono il signore bianco, il sig. Bagnasco, il sig. Bertone e tutto il loro entourage, non certo i missionari, né i missionari “in casa”, che secondo me (per quanto possa contare) rappresentano molto più fedelmente quanto insegnato dai testi sacri.
Condivisibile anche il concetto del capro espiatorio su cui far convergere le proprie frustrazioni. Di recente c’è stato Berlusconi, su cui anche io ho molto amato sfogarmi, peraltro con grande appagamento.
Non possiamo però trascurare il fatto che Berlusconi ha promesso, ha tutelato interessi forti, si è fatto leggi ad personam, ci ha mandato a puttane (nel senso che ci ha spinto verso il fallimento, secondo me è stato il peggior governo di sempre), quindi il fatto che sia diventato un capro espiatorio non è del tutto campato in aria, ma è un effetto collaterale del suo modo di agire, peraltro prevedibile (e secondo me anche previsto). Però le malefatte si fermano qui, non avranno effetti sulla vita privata e sulla coscienza delle persone.
La chiesa cattolica, invece, è secondo me più subdola e nel fare questo ragionamento non mi riferisco certo ai fedeli più motivati, con un solido bagaglio culturale alle spalle e con capacità critiche oggettive, tali da consentire loro di discostarsi anche in modo netto da alcune regole che ritengono non del tutto soddisfacenti. Chiaro che costoro praticano il relativismo religioso, che tanto dispiace alla cosa bianca (chissà perché), ma sono d’altra parte più che coscienti dello stato delle cose. Piuttosto non possiamo dimenticare che molti cattolici provengono invece da ceti culturalmente deboli, mi riferisco in particolare alle persone di una certa età che sono state castrate di ogni capacità critica, che sono state allevate nella paura e nel terrore. Lo so che questi due sostantivi ti hanno fatto sorridere, ma non sono affatto eccessivi: ti assicuro che molti davvero vivono nella paura di andare all’inferno, anche solo per avere avuto pensieri non puri secondo i parametri della chiesa, magari preconciliare.
Il fatto grave che causa anche in me un sentimento molto negativo (diciamo così) nei confronti di questa istituzione è proprio questo: non posso sopportare il fatto di vedere persone turbate dal fatto che non hanno seguito in tutto e per tutto i dettami dei gerarchi, oltre naturalmente a trovare insopportabile l’ingerenza nella struttura sociale italiana (ok, lo so che sono gli italiani ad averlo consentito e a consentirlo, ma lei l’ha fatto e lo fa).
Personalmente non riesco ad avere un atteggiamento razionale e distaccato, mi faccio prendere dalle emozioni, ma la cosa non mi dispiace, un po’ perché sono stato io stesso vittima di questo modo di pensare, quindi ora nutro un certo risentimento, un po’ perché ritengo le colpe della chiesa cattolica italiana più gravi di quelle di altri capri espiatori effimeri.
Lo so che non riesco ad esprimere chiaramente il mio pensiero, ma spero di avere dato un’idea.