Archivi autore: White_Rabbit

Recap

[A scanso di equivoci, non ho ancora fatto _nulla_ per proseguire con la prusa]

Nemmeno la libertà di scrivere qualsiasi cosa nel peggiore dei modi, garantitami dalla totale assenza di lettori, riesce a mantenermi saldo nel proposito di aggiornare questo blog.
Un rapido e sterile riassunto delle gite fin’ora:

  1. 25 luglio – Corteno Golgi – Campovecchio.
    Gita facile su sentiero conosciuto. Peccato per il tempo nuvoloso e la conseguente bassa temperatura, che non consigliavano di tuffarsi nel torrente.
  2. 21 agosto – Leno ???????? Desenzano ???????????? Brescia ???????? Leno.
    Giornata piacevolissima, clima perfetto per pedalare. Arrivare in discesa velocissimi al lago è una bella sensazione. Anche il frammento di esibizione delle frecce tricolori è stato interessante. Il frammento di “spiaggia” che abbiamo trovato è stato perfetto per riposarci. Riuscire a portare le bici in treno è stata una piccola soddisfazione, dopo esser stati rimbalzati a ghedi
  3. 27-28 agosto – Alta Via Camuna (descrizione).
    Impresa eccezionale. Ovvero “come fallire miseramente sfidando i tempi CAI”. Alle 7:15 di sabato eravamo già in cammino. Dopo 3 ore e mezza, con 1 e mezza di anticipo raggiungevamo il “Bozzi”. Ivi venivamo edotti dei pericoli che avremmo incontrato dopo la bocchetta del corno dei tre signori, quindi invitati a modificare il nostro itinerario. Nella successiva tappa ai laghetti di Ercavallo un altro escursionista ci assicurava sulla percorribilità dell’Alta Via, convincendoci. Alle 15:18 festeggiavamo sulla bocchetta, boccheggiando. Con ormai poche energie fisiche e nessuna mentale raggiungevamo il Linge alle 19:45, con un’ora tonda di ritardo sui tempi CAI. Fortunatamente chi stava lì da prima ci offriva zuppa calda. Stelle indescrivibili: insieme ai panorami dalla bocchetta e dal passo di val grande valgono assolutamente la fatica dell’escursione. Nottata accettabile, per chi aveva i tappi anti-russatori. Domenica mattina in sciallezza alle 8:30 partivamo per l’ultima salita. Come anticipato, venivamo nuovamente ed eccessivamente ricompensati per lo sforzo. Lunga e comoda discesa, spezzata dalla pastasciutta offertaci al Saverio Occhi, e conclusasi in bellezza a Vezza, dove le donne passano in piazza col trattore. Consigliatissimo, da rifare.
  4. 3 settembre – Lago di Lova Moro.
    Se non cambiamo meta in corso non siamo contenti: la salita da Cividate Camuno verso Borno era chiusa per rally, quindi niente Lova, dietrofront e si parcheggia a Gorzone: un supermercato CRAI e tanta voglia di turisti. Ci incamminiamo per quello che, ahimè, non era l’unico sentiero. Dopo un po’ i segnavia scarseggiano, quindi puntiamo senza troppi complimenti verso il lago. In “solo” 2h15m arriviamo a destinazione; col sentiero torneremo in 45′. Giornata piacevole, temperatura perfetta, prato comodo e spazioso con sia ombra che sole, gente tollerabile, bagno ristoratore.
  5. Grazie a tutti quelli con cui ho condiviso queste gite :)

Come non costruire una Prusa i3

Questo pezzo è un goffo (disperato?) tentativo di aumentare le probabilità che io riesca a completare l’assemblaggio di una stampante 3D. “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana”, ho conosciuto persone che si entusiasmano a costruire e usare stampanti 3D. Averne una da cantinari è una faccenda relativamente semplice: si acquistano i componenti al minor prezzo possibile su aliexpress (pregando che arrivi roba conforme alla descrizione) ed in una decina di ore si assemblano (pregando che siano tutti di kit compatibili). Ho ingenuamente pensato sarei uscito vincitore dalla sfida di costruire una Prusa i3 nel giro di poche settimane. Prima del completamento invece sono andato in vacanza, ho ripreso ad allenarmi, sono andato a sciare, ho cambiato casa e fatto qualsiasi altra cosa non contemplasse l’assemblaggio della suddetta. Ora le istruzioni che seguivo hanno cambiato indirizzo web (ammesso che ci siano ancora) e mi ritrovo a usare l’insostituibile archive.org per tentare di proseguire. Per la cronaca, nel kit di componenti in plastica, i pezzi che dovrebbero mantenere i finecorsa al loro posto non vanno bene coi miei finecorsa :( Inoltre mi manca un certo “Aluminium groovemount plate”, indispensabile per fissare l’estrusore al resto :(
La situazione attuale non mi piace, voglio almeno vedere questi benedetti motori muoversi. Probabilmente questa non è la stagione migliore per un passatempo al chiuso, ma oggi le nuvole minacciano pioggia…

Prusa i3 without extruder

Scattata più di 365 giorni fa. Nel frattempo ho assemblato il gruppo estrusore -_-

PS
Anche scrivere qui ruba tempo all’assemblaggio… ah, l’ironia!

Persone che cambiano Stato

Qualche settimana fa, in occasione della “Giornata mondiale del rifugiato”, ho partecipato ad una serata organizzata da alcuni studenti dell’unibs, nella quale è anche stato proiettato il documentario “Come il peso dell’acqua“. Parla delle persone che cercano rifugio in Europa, attraversando il mar Mediterraneo a bordo di imbarcazioni molto pericolose. Mi è piaciuto e ve ne consiglio la visione. Mi ha stimolato a scrivere qui alcune osservazioni.

  1. Le persone che rimangono in Italia dopo aver attraversato il mediterraneo sono una netta minoranza rispetto al numero complessivo di persone che vengono in Italia. Nel 2014 sono state accordate dall’Italia 47873 richieste di asilo, il 19,3% dei nuovi ingressi. Un’impennata rispetto al 2013 (19146, 7,5%) frutto chiaramente della guerra in Siria. (Cittadini non comunitari, istat).
  2. I problemi di Lampedusa sono “classici” problemi italiani: quando mai la burocrazia è stata famosa per funzionare bene? Considerando la geografia dell’isola e la difficoltà di arrivarci, mi sembra quasi un buon risultato che una qualsiasi richiesta di asilo sia stata gestita.
  3. Visto che non sono milioni, mi pare uno spreco di tempo ed energie discutere così tanto di cosa fare: non è un problema che cambierà le sorti dell’Italia.
  4. Temo di essere davanti all’ennesimo caso di bolla gonfiata dalla nefasta combo Tg+Tv+Fb.
  5. Gli stessi Tg+Tv+Fb che invece non parlano abbastanza dei quasi-lager eufemisticamente chiamati “Centri di Identificazione ed Espulsione”.
  6. È assurdo sprecare tempo ed energie per ostacolare il fiume [di persone che si spostano]. Pensiamo piuttosto a come sfruttarlo.

Spinoza – Trattato Teologico-Politico

Rimasi affascinato dalla figura di Spinoza fin dal momento in cui ne lessi la breve biografia nel libro di testo di filosofia. Il rifiuto dello stipendio e del prestigio di una posizione come docente universitario al fine di mantenere la propria totale libertà ed autonomia mi colpì molto. Le critiche ricevute dalla sua stessa comunità erano ulteriore testimonianza della tenacia con cui quell’uomo aveva portato avanti la propria indagine e le proprie idee. Ebbi l’impressione di un personaggio fuori dal comune, scevro da ipocrisie ed “allergico” a compromessi di comodo. Anni dopo, anche a causa di quest’idea che avevo di lui, lessi il “Trattato Teologico-Politico”. Non capii granché della seconda parte, e non ricordo quasi nulla in generale, ma traslocando ho trovato un paio di citazioni che per qualche motivo m’ero scritto. Le ripropongo qui perché possano ispirare a tutti la stessa brama di ricerca della verità, in barba alle convenzioni.

«Di quale presunzione non è capace la stoltezza del volgo, il quale non ha alcun sano concetto né di dio, né della natura, ma confonde i decreti divini con quelli umani e, infine, si fa della natura un’idea così limitata da credere che l’umanità ne costituisca la parte più importante.»

«[…] coloro che bramano oltre misura i beni incerti, implorano con voti e con gemiti da donnicciuola l’aiuto divino e chiamano cieca la ragione; mentre scambiano per divini responsi i deliri della loro immaginazione, i loro sogni e le loro puerili sciocchezze, convinti che dio […] abbia scritto i suoi decreti nei visceri degli animali […] e ne abbia ispirato la predicazione agli stolti, agli esaltati ed agli uccelli.»