Fotti la censura

In Francia tempo fa venne approvata dal governo Sarkozy una simpaticissima legge HADOPI, un mostro dal punto di vista legale che funziona così: Tizio, rappresentante di una delle 4 aziende che comandano il pianeta dei contenuti audio-video, dice al vostro fornitore di accesso ad Internet che violate il diritto d’autore delle sue opere (perché le scaricate tramite i torrent o altro, e lui vi spia la connessione). Il vostro fornitore di Internet/ADSL vi avvisa; dopo 3 avvisi vi staccano la connessione e buonanotte. Questo significa venire condannati e scontare una pena senza che ci sia di mezzo nessun tribunale. Questo significa che vi verrà tolto il diritto ad utilizzare il più importante mezzo di comunicazione mai esistito senza processo. Il risultato è stato che i francesi hanno sì smesso di usare i torrent, e si sono spostati su megaupload.com, rapidshare.com, mediafire.com e altri siti tramite cui è facilissimo scambiarsi film/musica/giochi/programmi ed il cui uitlizzo non è vietato dalla HADOPI.

In Italia siamo un passo avanti: mercoledì 6 luglio, l’Agcom “voterà una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice.” (fonte METILPARABEN).
Si tratta di una norma molto simile alla proposta di legge al vaglio negli Stati Uniti d’America, la cosiddetta PROTECT IP.
Sono entrambe leggi completamente inutili, che non scalfiranno nemmeno lontanamente la mole di infrazioni al diritto d’autore che vengono commesse ogni giorno nel mondo da chiunque; si tratta semplicemente dello strumento perfetto per oscurare blog forum ed in generale siti scomodi: basta che compaia, magari fra i post o i commenti, un’immagine protetta dal diritto d’autore e in un batter d’occhio il sito è sparito (se ospitato su un server italiano) o irraggiungibile (se ospitato su un server straniero).
Viva V.E.R.D.I.
Tanti auguri per i tuoi 150 anni, Italia.

Un pensiero su “Fotti la censura

  1. pier

    Che schifo. Da un lato potevamo aspettarcelo, perché un luogo aperto al pubblico nel quale chiunque può esprimere la propria opinione senza alcun controllo non è accettabile da parte dei poteri forti. È troppo.
    Fortunatamente quei personaggi non hanno ancora capito che la rete in sé porta anche le soluzioni, perché chiuso un canale se ne apre un altro.
    Tuttavia ciò lascia in me un’enorme amarezza, anzi, un’incredibile rabbia e senso di impotenza di fronte a questo vergognoso modo di agire.
    Ribadisco, che schifo

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