Su Twitter che banna Trump

Legalmente, ineccepibile: la piattaforma è mia e ci scrive chi dico io.
Politicamente, Twitter ha la faccia come il culo. Gli imperi di manipolazione del comportamento conosciuti come “social network” guadagnano raccogliendo e vendendo dati utenti e vendendo spazi pubblicitari. Più tempo gli utenti passano dentro il sistema, più il sistema guadagna. I sistemi usano tutte le tecniche conosciute (e ne sviluppano di nuove) per provocare dipendenza negli utenti. Una delle strategie più classiche consiste nel provocare, nel promuovere i contenuti più provocanti. Twitter, come tutti gli altri, fa tutte queste cose. Twitter ha munto la mucca Trump finché questo non è ufficialmente uscito di scena, momento nel quale Twitter l’ha mollato.
Si potrebbe proseguire con la questione “data la situazione attuale, in cui gli imperi di manipolazione del comportamento hanno molto potere, sarebbe meglio equipararli ai giornali, dando loro la responsablità dei contenuti (un direttore/editore tipicamente è responsabile per ciò che pubblica) oppure equipararli alle compagnie telefoniche (non possono censusare nessuno, non sono responsabili per gli utenti)?” La situazione attuale è una orrenda oligarchia, dove gli imperi NON sono responsabili per le cazzate degli utenti E hanno libertà di negare il servizio a chiunque. Una merdata. AUT gli imperi sono responsabili per gli utenti E decidono chi e cosa scrive, AUT gli imperi NON sono responsabili e non decidono chi e cosa scrive. Ma ora ho sonno.