Archivi autore: White_Rabbit

Pulizie di inizio anno

Buon 2018! tutto questo entusiasmo perché considerate le sciagure famigliari del 2017, non può che andare meglio: non oso immaginare quanto brutto potrebbe essere un anno peggiore del 2017.
A nessuno importa, ma ho levato dalla colonna di destra i feed di “sober security”, che non mi interessa granché e non ho motivo di promuovere, e “ciclofrenia”, perché ha difeso il diritto ad arrabbiarsi per l’esclusione della rappresentativa dell’Italia dai mondiali di calcio, in quanto il calcio è una passione e la passione è “un pilastro dell’esistenza umana”. Sarà anche un pilastro, ma ciò che sorregge rimane troppo aleatorio per meritare una difesa siffatta. Non si cambia il mondo, non si fanno le rivoluzioni, grazie alla passione per il calcio. Quindi, se su feisbuc hanno risalto i neosnob/troll che pretestuosamente minimizzano l’accaduto… tanto meglio. Ovviamente il fatto che la responsabilità dell’accaduto sia della Svezia non ha per me nessuna influenza -_-‘
Ho aggiunto fra i feed “Andrea & Gaia”, con colpevole ritardo da quando ne ho avuto comunicazione, anche perché spero di mantenere i contatti con l’autore.
Quello appena conclusosi, è stato forse “l’anno di Riot”. Grazie infatti a riot.im ho ripreso a chattare quotidianamente con i miei amici. Ora manca “solo” un’alternativa a Feisbuc, chiaramente da realizzare tramite i feed RSS/Atom ed un’apposita app per Pokécom (ritengo importante evidenziare che si tratta di computer tascabili, “pocket computer”, più che di telefoni intelligenti), e sarà possibile avere tutta la “socialità” necessaria, senza troppo software proprietario e logiche da “you are the product” (l’indispensabile “Television delivers people”) di mezzo.

Resoconto montagna

Ridendo e scherzando, quest’anno non ho scritto una mazza. Erano settimane se non mesi che pensavo di mettermi qui e fare almeno un resoconto delle escursioni in montagna, soprattutto considerando che ho iniziato l’anno presso il lago della Vacca.

  1. 2017-01-08 [1][2] Sant’Eufemia-Maddalena. Freddino in quest’escursione “fuori stagione”, ma colla compagnia migliore. La Padania sembrava pure meno brutta dall’alto.
  2. 2017-01-22 Passeggiata con tappe gastronomiche [mannaggia alla madonna e a noscript che mi fa penare per aprire osm per cercare dove fossimo] ai “piani dell’avaro” (LOL, nome perfetto per dei barboni) sopra Cusio in provincia di Bergamo. Poche (per non ammettere nulle) le scalate, aria pulita e sole che scaldava, stavamo divinamente in mezzo alla scarsa neve. Ringraziate che non c’ho voglia di caricare la foto della Duna targata “BG qualocosa”.
  3. 2017-04-01 [229][205] Zone-Corna Trentapassi. Inizio morbido, con mi pare poco più di un’ora di salita, poco dislivello, ottima visuale.
  4. 2017-04-08 [263] Vello-Corna Trentapassi. La visuale mi era piaciuta, quindi con una compagnia completamente diversa ritorno sulla vetta del sabato precedente e ci spariamo il primo dislivello degno di tale nome, ad un ritmo forsennato dietro ad un Gabri in preparazione per l’Himalaya. Bellissimo, eccetto per l’impatto fisico.
  5. 2017-04-16~17 [23][5][27] Sant’Urbano-Pizzocolo. Con il prode Giorgio, un’escursione degna del miglior Brokeback Mountain, in tenda nella notte fra Pasqua e Pasquetta, coi vestiti sbagliati (freddo porco) e una cena incredibile: patate e cipolle cucinate il venerdì e un uovo di pasqua bianco. Mancu li cani. Sempre emozionante il tratto in automobile fino a Sant’Urbano. Il mattino dopo aver perso la sensibilità a tutti gli arti nel chiudere la tenda, ci siamo un po’ ristabiliti nel bivacco, pieno di giovani venuti a vedere l’alba. Fortunatamente a pranzo e nel pomeriggio il sole della pianura padana ci ha ristabiliti completamente.
  6. 2017-04-22 [201] Passabocche-Monte Guglielmo. Magnifica escursione che conclude il poker di aprile. Dopo l’ultima esperienza “siberiana” non mancavano né i vestiti né il cibo. E l’ottima compagnia è stata addirittura allietata dalle epiche gesta del “Gianlu” che raccontava ad un amico la sua vita, dalla gioventù come windsurfer de noartri, fino alla storia complicata della ex-moglie che non gli faceva vedere il figlio/a.
  7. 2017-06-03 [160] Loveno-Rifugio Torsoleto. Seconda meta inedita (dopo la Corna Trentapassi) in una giornata memorabile per la pace che m’ha dato il bosco praticamente deserto. L’arrivo al rifugio sotto la pioggerella gelida con la rifugista che ci offre il tè caldo è stato il top, seguito da un caldo pasto innaffiato da radler. Consigliatissimo!
  8. 2017-06-18 [15][1] Malga Lincino-Baita Adamé. Escursione “zoppa”, dopo solo 1h di salita e qualcosa meno in piano ci siamo spiaggiati. Io ero stanco già alla partenza. Da fare anche solo per la strada improponibile che sale a Malga Lincino, dove la Citigo ha dato il meglio :D Anche il cagnetto che è andato dritto a farsi azzannare da quello grande è stato un bel momento. Devo ritornarci e proseguire…
  9. 2017-07-02 [26][27][17] Gaver-Passo Blumone-Lago della Vacca (rif. Tita Secchi). Logistica complicata: dopo un’infruttuosa attesa, ma piacevolissima, colazione in attesa dell’altra macchina, partiamo senza i nostri compagni, e puntualmente li becchiamo all’attacco del sentiero. Salita lunga e buon dislivello, ma sempre piacevole. Freddo maledetto al lago, ma il rifugio ci ha protetti e coccolati. Discesa breve dal 17. Per la prima volta ho guidato a Bagolino: quanti ricordi!
  10. 2017-08-05 [213][215][215B] Pian della Sega-Rifugio Caré Alto-Passo Altar. Finalmente, dopo anni che l’ho individuato, sono riuscito ad andarci! e colla specialissima compagnia di un “autoctono” della Val di Sole!!! poi ovviamente lo zampino del marchigiano ci ha fatto scendere (dopo 1200 di dislivello) dal più lungo 215, a metà del quale sono andato in paranoia perché non ero sicuro fossimo sulla traccia. E invece abbiamo trovato al passo i resti di una teleferica, verosimilmente della prima guerra mondiale, ed è iniziato il mio trip assurdo (durato settimane) sul fatto che 100 anni fa il confine italiano coincideva in parte colla provincia di Brescia.
  11. 2017-08-14 [13][1][23] Ponte del Guat-Rifugio Baitone-Rifugio Gnutti. Anello carino e abbastanza facile, pranzo ricco al Baitone e forti le scale del Miller in discesa dallo Gnutti.
  12. 2017-08-20~21 [11][1][??] Malga Caldea-Punta Venerocolo-Lago Pantano. Pazza idea di partecipare ad un’escursione sotto le stelle per vedere l’alba in vetta a 3300. È stato indimenticabile, vedere il ghiacciaio è qualcosa di assoluto. Nello scendere ho avuto più freddo che a Pasqua :| Record personale di altitudine \o/
  13. 2017-09-09 [1][2] Sant’Eufemia-Maddalena. Secondo bis dell’anno, stavolta non finimmo in tratti super-esposti, probabilmente controllai meglio i segnavia. Merendina con vista lago e discesa semplicissima.
  14. 2017-09-30 [654] Prada-Cima Telegrafo. E anche il Baldo è stato conquistato! Cielo coperto per quasi tutta l’escursione, ma premio finale: siamo sbucati sopra le nuvole ed eravamo praticamente al calduccio in una distesa bianca accecante, rotta solo dall’Adamello e dal massiccio del Brenta che sbucavano, veramente surreale.

Uau, se non sbaglio 14 escursioni! Probabilmente sono più queste gite dei 3 anni precedenti insieme. Avrei ancora 7 fine settimana, meteo permettendo, ma ora ci sono relativametne poche ore di luce. Comunque ho già superato il 25%.
Come sempre, viva Osmand e viva Waymarked Trails!

Sulla privatezza

TEOREMA: La privatezza è necessaria se vogliamo un mondo libero.
DIMOSTRAZIONE: L’ultima volta che qualcuno m’ha obiettato “Non ho nulla da nascondere”, ho risposto “Allora dammi la password della tua casella e-mail”; non me l’ha data. Q.E.D.
Se chi dice “la privatezza serve solo per proteggere il conto corrente e/o i propri dati/file/foto” poi non mi da la password dell’e-mail, mi pare dimostrato che tutti vogliono privatezza, ma moltissimi lo negano, subendo la propaganda dei fornitori di servizi che lucrano sulla mancanza di privatezza.

La suddetta dimostrazione non mi basta: voglio provare a formalizzare i(l) princìpi(o) per cui sia necessaria la privatezza, indipendentemente dalla necessità di proteggere conti correnti e similari.

Quanto segue è abbozzato perché non ho tempo. «Chi ha il tempo? Chi ha il tempo?! Ma quando mai lo avremo, il tempo, se non ce lo prendiamo mai, il tempo?
Senza privatezza saremmo persone diverse, quasi impossibilitati ad essere individui. Se fossimo certi che tutto ciò che diciamo e facciamo sia di dominio pubblico, informazione disponibile a chiunque, saremmo fortemente spinti a fare solo ciò che tutti approvano. Ci vedo un parallelo col discorso di Pier Paolo Pasolini, nell’intervento in tv con Enzo Biagi ed altri letterati, in cui disse «La notorietà è l’altra faccia della persecuzione». Anche se parlava dello sbilanciamento enorme tra emettitore e riceventi per i mezzi di comunicazione di massa (radio, tv, giornali), la questione ha un impatto molto grande anche sulla libertà personale dell’emettitore.
Senza privatezza vivremmo alcuni aspetti del mondo di 1984, dove il governo intuiva financo ciò che i membri del partito pensassero, grazie alla mole di informazioni che aveva su ciascuno. I membri del partito non sono più individui; come gli antagonisti del film «Dark City» formano una massa di elementi con un’unica coscienza comune.
Riprendendo il magnifico discorso di Roberto Poole, creatore di 4chan, con l’anonimato è possibile affrontare aspetti di sè altrimenti molto ostici da indagare. Senza privatezza non avremmo possibilità di anonimato. A me è già capitato di parlare a perfetti sconosciuti di questioni personali che normalmente non affronto proprio perché avevo la ragionevole certezza che quegli sconosciuti non li avrei mai più rivisti e non avrebbero interagito con miei conoscenti.

Se non vi ho convinto, vi prego di dirmi la vostra così che possa migliorare questo pezzo :)

Come funziona un gruppo

[Ho ritrovato ‘sti appunti del 2 gennaio, e come allora penso siano interessanti.]
Chissà come finii per leggere l’intervento di Shirky “A Group Is Its Own Worst Enemy”, un interessantissimo pezzo che spiega perché i gruppi umani, online e offline, siano i peggiori nemici di sé stessi. Leggetevelo. Parla di cosa sia un gruppo e di cosa sia un membro, di come siano aspetti fondamentali dell’essere umano. Parla di come il “social software” renda più visibili meccanismi che esistono da secoli nei gruppi. Della difficoltà di mantenere una discussione in tema, di mantenere una comunità fedele al proprio manifesto. Mi limito a sintetizzare i tre sistemi che un certo W.R. Bion (nel libro del 1961 “Experiences in Groups”) ha notato venire usati per deragliare la discussione.

  1. Discorsi a sfondo sessuale, anche molto velati. Avances, corteggiamenti.
  2. Identificazione e vilipendio del nemico esterno.
  3. Venerazione religiosa.

Mi preme fare questo discorso oggi, al tempo dei litigi e delle falsità su feisbuc, dopo una campagna per il presidente U.S.A. che ha alzato quasi oltre le capacità degli altri politici l’asticella delle cazzate che si possono e devono sparare per vincere. Il grande fratello nel senso di “onniscente, propagandista” è qui. Nelle sfumature leggermente diverso dalle mode anni ’40 che influenzarono Orwell, ma nella sostanza pienamente corrispondente al romanzo. È doloroso notare che la prassi nel mondo della informazione propaganda è (di nuovo) quella di usare i tre sistemi suddetti per plagiare la maggioranza (o comunque una frazione consistente, sicuramente una massa critica).

Di tenore molto diverso è invece “Building Communities With Software” che spiega le scelte fatte in fase di realizzazione del forum di joelonsoftware.com affinché rimanesse il più possibile civile e utile. Illustra come alcuni meccanismi dei software di USENET, IRC e altri sistemi di comunicazione abbiano portato a problemi di gestione delle comunità che li usa(va)no. E delle scelte fatte per evitare gli stessi problemi su joelonsoftware.com.

Buona lettura :)

Buon anno!

La vacca (del lago) fa sempre la sua porca figura

La vacca

La vacca in tutto il suo splendore


Un sentito ringraziamento a tutto il personale del rifugio Tita Secchi per il gustoso e divertente cenone. Sono rimasto colpito dal servizio offerto a più di 2300 metri d’altitudine, dove non arriva nessuna strada :)

La padania invece non è esattamente bella, ma da questa prospettiva è comunque bello guardarla.
[Foto in arrivo presto prestissimo]