Augmenting Human Intellect: A Conceptual Framework è un documento fondamentale, opera di Douglas Engelbart, sullo scopo della sua ricerca: aumentare le potenzialità dell’intelletto umano. In particolare studiando come il computer possa essere accoppiato ad uno o più utilizzatori ottenendo un sistema più intelligente.
Sono finito su quella pagina partendo dalla pagina di Bret victor, indicata nei commenti su Hacker News ad un’altra pagina pazzesca sui sistemi di griglie esagonali usabili nei videogiochi. Il filo conduttore potrebbe essere «L’evoluzione umana dipende dalla possibilità di condividere conoscenze e sfruttare ciascuno i risultati dell’altro, comunicandoli nel modo più naturale ed espressivo possibile. Creare nuove tecnologie e nuovi linguaggi per comunicare risultati è il modo per accelerare l’evoluzione.»
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Piero Scaruffi
scaruffi.com
Un uomo incredibile: è stato ovunque nel mondo, ha recensito qualsiasi album, film, libro. E ha scritto di intelligenza e intelligenza artificiale ;)
L’elefante nel garage
Stimolato dall’articolo “La Citroen 2CV: Tecnologia Pulita dagli anni ’40” del sempre interessante e visionario “LOW TECH MAGAZINE” ho iniziato a chiedermi perché molto spesso ci portiamo in giro una tonnellata di metalli e plastiche e vetro per spostare i nostri 50~100kg? È proprio necessario avere un comodo, sontuoso salotto viaggiante per 4/5 persone che arriva a 100 km/h per andare e tornare dal lavoro?
Non voglio affrontare in generale il tema della mobilità, sono ovviamente d’accordissimo con qualsiasi ampliamento e miglioramento del trasporto pubblico di massa. E sogno un futuro dove il trasporto personale sia una “commodity” e non una proprietà: un servizio super ergonomico di auto pubbliche alle quali ciascuno ha accesso con un semplice biglietto/abbonamento.
Voglio approfondire i motivi per cui non usiamo mezzi di spostamento personali piccoli, leggeri ed efficienti. Non parlo di “20 km con un litro!”, mi chiedo “perché non 200 km con un litro?” È una ineluttabile questione fisica: più pesa il mezzo di trasporto, più energia viene sprecata spostando il mezzo stesso anziché il passeggero. Sto pensando ad un mezzo che trasporti il più efficientemente un adulto per 20-30 km in 20-40 minuti; sparo numeri a caso su quello che considero uno spostamento giornaliero accettabile casa-lavoro. Fra i motivi della situazione attuale c’è il classico (per programmatori, ingegneri) “dimensionare per il caso peggiore”. Il caso peggiore per un veicolo è stato storicamente “tutta la famiglia in vacanza”. Tanti km, tante persone. Ma se fosse possibile spostarsi per viaggi medio/lunghi con un mezzo DIVERSO (magari noleggiandolo) da quello per andare/tornare dal lavoro, questo secondo mezzo potrebbe essere molto più piccolo ed effciente.
Alcuni mezzi piccoli o leggeri
- Citroen 2CV : 500kg, 18-22 km/l, 50-100 km/h
- Ape Piaggio: 500 kg, 16-25 km/l, 40-50 km/h
- Smart ForTwo: 700-800 kg, 14-30 km/l, 100+ km/h
- Smart ForTwo elettrica: 1000 kg, 45 km/l, 120 km/h
- Toyota iQ: 880 kg, 16-28 km/l, 100+ km/h
- Renault Twizy: 450 kg, 80 km/l, 45-80 km/h
Come già osservato da LOW-TECH MAGAZINE, la strada verso veicoli MOLTO più efficienti passa da roba come Twizy: piccolo, spartano, leggero. Se rinunciamo ad alzacristalli elettrici (il Twizy forse non ha proprio i cristalli…), chiusura centralizzata, radio, 4 posti, alta velocità, climatizzatore, riscaldamento, air bag, allora possiamo andare e tornare dal lavoro nello stesso tempo collo stesso sforzo di ora, consumando meno energia. Certo, è leggermente più scomodo (considero una moto MOLTO più scomoda), e non possiamo portarci in vacanza la famiglia, ma come già detto ci sono tanti modi per spostarsi.
Su “Facendo a pezzi la cultura della monogamia”
L’elaborato in questione è scaricabile all’indirizzo anarcoqueer.files.wordpress.com/2018/11/facendo-a-pezzi-la-cultura-della-monogamia.pdf.
Ringrazio e faccio i complimenti per la traduzione :)
Seguono alcune osservazioni.
A pag 6 “l’esclusività come unica prova di amore” mi sembra eccessivo: mi pare che anche la coabitazione sia uno dei parametri fondamentali per esprimere il giudizio “quei due si amano”. Discorso simile per il matrimonio; quindi io vedo varie “prove di amore”, magari l’esclusività è la più importante, ma non è l’unica.
Forse è una mia deformazione, ma anche “Fedeltà ed esclusività si portano inevitabilmente dietro repressione sessuale, la possessività e gelosia, grande dipendenza emotiva ed economica, violenza nelle separazioni” mi sembra eccessivo. La repressione sessuale, dipendenza emotiva ed economia sono d’accordo siano inevitabili, mentre possessività e gelosia no. Sicuramente sono correlate con fedeltà ed esclusività, magari sono pure maggioritarie, ma non sono presenti in tutti i casi.
A pag 7 “Regole […] che non troveremo su un blocchetto di appunti” non è del tutto vero. Proprio perché siamo completamente immersi nella cultura della monogamia, questo meme è espresso anche nella legge che dice (Cod. civile, libro I, Titolo VI, art. 143) “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione (Cod. Pen. 570)”.
Pag 16 “Ulisse che stermina tutti i Proci che teme abbiano corrotto Penelope”. Se masticate inglese, la faccenda del ritorno di Ulisse è un po’ più complessa (Xenia = rispetto obbligatorio verso gli ospiti e verso gli ospitanti) e misteriosa (non sappiamo con certezza quale fosse la cultura di quel periodo).
history.stackexchange.com/questions/49342/cultural-understanding-of-penelopes-suitors
Pag 23 “il sentimento di odio verso l’omosessualità non giustifichi l’omofobia [etc…]” non l’ho capito, mi sembra una tautologia. Nel mio dizionario l’omofobia È il sentimento di odio verso l’omosessualità e gli/le omosessuali. La monogamia quasi COINCIDE, è quasi DEFINITA come “gelosia e possessività” (nonostante la mia osservazione sulla pag. 6).
Pag 27 “accettare qualsiasi tipo di relazione senza critiche”, “un mondo senza rapporti possessivi”. Qui fatico a concordare nel rifiutare cose in anticipo. Probabilmente è una buona idea, ma sono sempre a disagio col meccanismo “libertà per tutti, ma XYZ è sbagliato”. Forse possono esistere casi “sani” di persone che desiderano e prosperano in un rapporto esclusivo? Giusto per gettare benzina sul fuoco, il signor Garfield è stato cacciato dal progetto Drupal sostanzialmente perché fa(ceva) parte della comunità “Gorean”.
Il suo parere
www.garfieldtech.com/blog/tmi-outing
www.garfieldtech.com/blog/tmi-part-2
Una sessione di chat
www.goreanwhispers.com/logs/2003/sep22-03.html
Forse tutti questi sono sciroccati che sfruttano Gorean per creare e mantenere relazioni ingiuste, ma non sono pronto a escludere la possibilità che esistano persone che davvero vogliano vivere così.
Pag 37 “l’anticapitalismo […] dev’essere una pratica che si rifetta in tutti gli ambiti della nostra vita (l’alimentazione, la tecnologia, la casa, le relazioni…)” verissimo, ma scritto così mi puzza di anni ’70: temo che molti italiani siano rimasti scottati da quella stagione (nella quale TUTTO era PESANTEMENTE politica) e per un riflesso pavloviano diffidino di chiunque (anche nel bene) cerchi di portare la politica nel quotidiano (operazione assolutamente rispettabile e necessaria).
In definitiva, un’ottima lettura, consigliatissimo!
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